IL ROMANZO MATILDE DI ROALD DAHL
“I
padri e le madri sono tipi strani: anche se il figlio è il più orribile
moccioso che si possa immaginare, sono convinti che si tratti di un bambino
stupendo.”
Roald
Dahl non usa edulcorare i concetti, come i bambini dice sempre ciò che pensa,
nel modo più colorito e brusco che si possa pensare. Egli scandaglia gli animi
in modo magistrale: non presenta un mondo fatato e pervaso di purezza, Dahl
parla dell’umanità… quella “grande” e quella “piccola”. Tutte le persone hanno
presunzioni, possono essere cattive… possono essere terribilmente ordinarie e
grette. Ciò che non è ordinario è il Mondo
Dahl: scenari quotidiani vengono trasformati in sogni mostruosi, in
contesti oppressivi o meravigliosamente colorati e assurdi. Sembra che i
bambini siano il bersaglio del mirino creativo dello scrittore… in realtà lo
sono ma non da soli… il motore dell’azione a mio parere sono gli adulti. I “grandi”
sono la forza distruttiva dalla quale i “piccoli” devono, a volte, difendersi.
I bambini imparano dai genitori, dagli educatori, e dagli adulti in generale
una serie di informazioni disfunzionali su loro stessi e sulla realtà
circostante. Ciò accade nella vita reale, ciò viene raccontato su milioni di
lettini di milioni di psicanalisti. Leggere Dahl è una terapia molto più breve,
e a volte credo anche efficace. I bambini possono riscattarsi, i bambini sono
così potenti da provocare la morte o i tormenti di chi lo merita, siano essi
genitori… o ad esempio streghe.
Ph. Francesca Lucidi
Edizione in foto: Editrice Salani 2019
Edizione letta e utilizzata in questo post: Editrice Salani 2019
MATILDE
Il
romanzo Matilde fu pubblicato nel
1988: è la storia di una bambina prodigiosa, totalmente ignorata dai suoi
ridicoli e disgustosi genitori (molto in Dahl è disgustoso, e questo feticcio
non può non essere considerato come un tratto meravigliosamente infantile).
La piccola Matilde è un genio, a diciotto mesi parla meglio di molti adulti e a
tre anni ha già imparato a leggere da sola… purtroppo per lei in casa c’è solo
un libro di cucina impolverato che legge e rilegge, e delle vecchie riviste
(che probabilmente non aveva letto nessuno in precedenza).
Ph. Francesca Lucidi
Matilde ha due genitori:
Il Signor Dalverme, un ometto secco che si muove velocemente nei suoi completi
sgargianti… sfoggiando capelli nerissimi e curatissimi che svettano su una
testa vuota da imbroglione (sì lui vende auto usate che sono, ovviamente, delle
truffe), e su baffetti che fanno da accento a una “faccia da topo”; Matilde ha
anche una madre… la Signora Dalverme, una donna grassa e troppo truccata,
convinta (a torto) del suo bell’aspetto
e totalmente ignorante. Pensare che Matilde possa essere nata da questi due
individui scortesi e superficiali fa assai impressione, contando anche il fatto
che Matilde ha un fratello, Michele, che non ha assolutamente le qualità della
sorella, e forse per questo non viene maltrattato così crudelmente come la
piccola… probabilmente Michele non è per i Dalverme un paragone così doloroso
per la loro scarsa qualità da esseri umani, come lo è Matilde.
Matilde
dopo la risposta ovviamente scortese datagli dai genitori alla richiesta di
avere un libro, come sempre fa da sola: inizia ad andare in biblioteca (appunto
da sola), tutti i giorni, ed ha solo quattro anni. La Signora Felpa, la
bibliotecaria, è stupita e intenerita da quella piccola figura che in
pochissimo tempo legge tutti i libri per bambini… e arriva ben presto a leggere
una lista di classici che pochi in vita possono dire di aver letto. La bibliotecaria
come primo libro “da grandi” porge a Matilde Grandi Speranze di Charles Dickens; la piccola adora Dickens, e non
si può certo dire che sia un caso. In questa storia, come in altre di Dahl, non
si possono non riscontrare delle similitudini con Dickens: i bambini oppressi; gli
adulti sciocchi, violenti o incapaci di provvedere ai propri figli… il riscatto
dei bambini… e l’aiuto di qualche fenomeno soprannaturale e di qualche
personaggio dal cuore d’oro per rimettere le cose a posto, anzi per far volgere
la storia e la vita dei protagonisti a un livello di redenzione.
Matilde
viene mandata a scuola un anno in ritardo (i genitori si erano dimenticati di
iscriverla); una volta arrivata in classe la Signorina Dolcemiele, la maestra,
viene subito a conoscenza, per caso, delle straordinarie doti di Matilde… tra
le due nasce un rapporto speciale, e i compagni di Matilde non sembrano infastiditi
da una coetanea così “avanti” nelle capacità. Matilde è tremendamente umile e
tutto sembra essere un perfetto quadretto… ma il dramma non erano i Dalverme…
il vero dramma è la direttrice della scuola, la Signorina Spezzindue: una donna
violenta che odia i bambini, e ben più pericolosa dei genitori di Matilde. La
Spezzindue ha anche a che fare con la malinconia che pervade l’esile figura
della Signorina Dolcemiele… i motivi si scopriranno grazie alla perspicacia di
Matilde e al suo speciale rapporto con la maestra. È proprio in classe che
Matilde inizierà a manifestare dei poteri, oserei dire pericolosi… ma questi
poteri saranno la chiave per la risoluzione dei drammi umani di questa storia. Ciò
che fa la differenza è sempre il cuore delle persone, che scelgono se
perpetrare il bene o il male. Matilde prima della manifestazione dei suoi
poteri aveva già iniziato a vendicarsi dei suoi genitori… con piccoli scherzi
innocenti… Matilde è convinta che chi è cattivo la debba pagare. In realtà i
suoi scherzi sono solo il preludio a ciò che l’intelligenza della piccola può
escogitare e poi far scaturire dalla sua mente eccelsa così vessata da un molto
scialbo, materialista e crudele.
Tranquilli…
non morirà nessuno, se non ricordo male. O forse qualcuno è morto, in passato,
in circostanze fin troppo misteriose. Ora non potete far altro che aprire questo
libro… Roald Dahl è uno slogan vivente alla lettura, come la sua piccola
Matilde.
Poi
vi svelerò qualche aneddoto gustoso su questo autore… ma nell’altra sezione del
Blog, e non ora.
L’ILLUSTRATORE
QUENTIN BLAKE
Mi
preme citare l’illustratore che ha contribuito, in un modo assai speciale, alla
fortuna delle storie di Dahl: Quentin Blake.
Ph. Francesca Lucidi
Immagine dalla bandella posteriore della sovraccoperta dell'edizione Salani
Quentin,
insuperabile illustratore, scrittore e disegnatore britannico, nasce nel 1932.
Inizia la carriera da disegnatore a soli 16 anni per il giornale Punch. Si
laurea in letteratura inglese al Downing College dell’Università di Cambrigde
nel 1956, per conseguire poi un Master all’Insitute of Education. Famoso per
aver illustrato i libri di Roald Dahl, ha illustrato in realtà più di trecento
libri, anche i suoi. Nel 2002 vince il Premio Hans Christian Andersen per il
suo contributo alla letteratura per l’infanzia. Nel 2005 viene nominato
Commendatore dell’Impero Britannico per i servizi alla letteratura per l’Infanzia.
Ancora attivissimo nonostante l’età… potete scoprire il suo modo di lavorare e
persino fare un giro nel suo studio… basta andare sul sito dell’illustratore al
link https://www.quentinblake.com/.
Per
i trent’anni di Matilde disegna una copertina che ritrae la bimba divenuta
ormai donna e direttrice della British Library. È davvero emozionate vedere la
nostra piccola eroina felice tra i suoi amati libri… e ormai in un posto dove
possa riconoscersi ed essere “riconosciuta”.
LA
LISTA DEI LIBRI LETTI DA MATILDE IN BIBLIOTECA
A soli quattro anni (e tre mesi), Matilde
legge la seguente lista di libri per adulti; potete divertivi a confrontare le
vostre letture passate o in corso… e magari giocare con lei in una gara di
lettura che come vincita ha il nutrimento del vostro cuore e della vostra
anima.
Il
FILM
Dal
libro Matilde di Roald Dahl è stato tratto il film Matilda sei Mitica! del 1996.
Con
la regia di Denny DeVito e l’interpretazione di Matilde da parte della giovane
attrice Mara Elizabeth Wilson, già nota negli anni novanta per il suo ruolo nel
film Mrs. Doubtfire (1993), la storia di Dahl assume dei
connotati meravigliosi. Con DeVito nei panni di Harry Wormwood (il Singnor
Dalverme)… tutto diviene una parabola coloratissima e rumorosa. Nel film le
fisionomie dei genitori di Matilde rispetto al libro vengono invertite, e
grazie agli attori la scelta diviene credibile ed efficace. I colori… beh
parlando di colori sono proprio questi ultimi a connotare ambienti e
personaggi. Dagli accecanti toni dei vestiti e dell’arredamento riferibile alla
famiglia Wormwood, ai colori pastello che circondano la dolce Matilda, fino
agli orribili grigi e marroni che connotano la Signorina Trinciabue
(trasposizione della Signorina Spezzindue), e la sua inquietante scuola. Tutto
diviene grigio intorno ai cuori aridi… ma tutto viene illuminato dai disegni
dei bimbi, così protetti e nascosti dalla Signorina Honey (trasposizione della
Signorina Dolcemiele), alla vista della terribile preside. I poteri di Matilda
divengono assai più inquietanti nella narrazione cinematografica: tutto è movimentato
e molto più spaventoso rispetto al libro, anche perché rispetto a una
narrazione scritta che debba assecondare la capacità di lettura di un bambino,
e una certa brevità auspicabile per il suddetto motivo, il film si prolunga
nell’esaltazione della straordinaria potenza della mente di Matilde. Alcuni
tempi sono dilatati; in un primo momento la bimba non riesce neanche a mostrare
alla Signorina Honey i suoi poteri, e anche i Wormwood sono magistralmente
presentati attraverso i loro gesti quotidiani che vanno dall’ossessività per il
cibo, per la cura dell’aspetto (con pessimi risultati)… fino alla loro
Tv-dipendenza. Anche gli agenti che sorvegliano le attività illecite del Signor
Wormwood sono personaggi assai esilaranti. Tutto è fiaba, con accenti gotici
(grazie al maniero occupato illecitamente dalla Signorina Trinciabue), e con
richiami a un certo cinema “anni novanta” pieno di eccessi ed esilaranti
questioni assurde e misteriose: pensiamo alla scia delle storie di fantasmi; ai
travestimenti e agli equivoci di decine di film che riscuotono ancora oggi
molto successo… per non parlare dei protagonisti “bambini” che rivestirono un
ruolo primario. Ricordiamo a tale
proposito il film Mamma ho perso l’aereo, Mrs. Doubtfire (appunto); i numerosi film interpretati
dalle Gemelle Olsen o dallo stesso Macaulay Culkin. Da
non dimenticare gli importanti precursori del genere fantastico per l’infanzia,
che però ancora oggi ossessionano noi adulti: i protagonisti del film I Goonies del 1985. Molti altri si
potrebbero citare… per ora v’invito a unire l’esperienza letteraria “Matilde”
con la visione del film, non resterete delusi!