Testo
di Alessandro Ricci
Illustrazioni
di Stefania Franchi
Ph Francesca Lucidi
INTRODUZIONE
Edito nel 2019 da ArpeggioLibero Editore, IL
FABBRICANTE DI SUONI è un libro per ragazzi incentrato sul senso dei sensi, e
sulla difesa delle specificità che spesso vengono allontanate e temute perché fraintese.
La prima prova della coppia di Ricci-Franchi si presenta come carica di arguzia,
tatto e buone intenzioni. La storia racconta la formazione di un giovanotto
nato "diverso": la diversità sarà proprio ciò che avrà lo straordinario potere di
salvare la collettività dalla perdita di suoni e colori, anche se avrei potuto
anche dire solo di suoni o solo di colori dato che le due cose non esistono in
modo separato. Ci troviamo in un mondo simile al nostro se non fosse che i
suoni hanno un colore, e viceversa: vedere e sentire diventano un atto unico.
La popolazione di SINESTENIA vive come noi, e potete immaginare quanto tutto
sia così strapieno da generare un horror vacui a cui sono soggetti piccoli
e grandi. Il silenzio spaventa… quel leggendario mostro che serve anche per
mandare a nanna i bimbi ribelli e far calmare i frugoletti capricciosi. Tutto parte
da un ragazzo, un dodicenne sordomuto che vede tutto secondo una scala di grigi.
Però non è affatto male non dividere forme, contorni e sostanze del mondo in
totalmente bianco o totalmente nero.
UN’AVVENTURA PER CHI AMA I LIBRI E CREDE
NEI SEGNI, SOPRATTUTTO IN QUELLI CHE NON “VEDIAMO”
Le illustrazioni sono il valore irrinunciabile di
questa storia, e pensare che sono tutti piccoli spot che vibrano del colore di
ogni sostanza. Tocchi che si muovono, contorni che rivelano le emozioni dei
personaggi e preannunciano soprese o guai. Ogni particolare appare come nato da
un grande amore. Non ci sono aperture, passanti o illustrazioni a pagina singola:
piccoli scorci ci insegnano il valore dell’attenzione su ogni piccola cosa del
mondo. I disegni allegri non ci fanno solo sorridere ma ci invitano a sbirciare
come da un buchino sulla porta chiusa di un mondo diverso, ma non troppo, che
costringe i nostri sensi ad essere assai pronti: ci servirà! Non si vede bene
dentro lo stomaco di un Rossopardo, e figuriamoci attraverso le maglie di una rete
o nell’angusto spazio di una fredda caverna.
Ph Francesca Lucidi
Il filo rosso di tutta la questione, che però dobbiamo veder grigio, è il piccolo Gabriel e la sua disabilità. Come spesso accade
nel mondo reale, la gente ha paura di ciò che non conosce e non vive sulla
propria pelle, qui dai mille suoni e colori: gli abitanti di Sinestenia tendono
ad evitare Gabriel, atteggiamento che perpetrano anche i fratelli maggiori del ragazzo.
Mamma e papà Giallocra non è che non vogliono bene al proprio figlio… ma che
vergogna avere in casa un tale dimostrazione di stranezza. Il silenzio fa paura,
questo lo abbiamo già chiarito. In realtà Gabriel ha imparato a parlare
leggendo il labiale; sì, necessità ha fatto virtù.
Gabriel ci è subito simpatico perché conosce così poco
del mondo ma al contempo così tanto. Non va a scuola e non interagisce con i
coetanei. Il suo dovere si consuma nella fattoria di famiglia, in compagnia di
violanzane e rossodori. Ma che meraviglia le passeggiate verso il bosco, la violacea
minaccia che tanti evitano. Gabriel è coraggioso ed ha sviluppato un olfatto straordinario.
Con il suo zainetto si incammina: l’esplorazione è la sua attività preferita.
Però, si sa che cercando cercando qualcosa si trova sempre.
Uno scoiattolo giustamente un po' scocciato, un ramo
che cede ed ecco che Gabriel cade nella capanna del Signor Bigio.
Bigio ha lasciato il frastuono per la frugalità di una
vita nei boschi; la sua casetta non è certo accogliente o comoda… chi invece
sta lì ben curato sono i libri. Il nostro scorbutico vecchietto, che accoglie
il prossimo con cartelli che invitano poco gentilmente ad alzare i tacchi, si
prende cura dei libri e li restaura. Tra i pochi mobili malandati spicca una
grande libreria di mogano.
“Infatti
il Signor Bigio amava da morire i libri, proprio perché, a differenza delle
persone, non erano chiassosi, non avevano pretese e davano molto senza voler nulla
in cambio.”
Ph Francesca Lucidi
Un ragazzo sordo e poco chiacchierone riesce a far subito
breccia nel tenero cuore ricoperto di verdemuschio dell’uomo. Piccoli lavoretti
manuali e la compagnia del silenzio e di pochi cenni amichevoli. La vera svolta
arriverà in autunno: Bigio insegnerà a Gabriel a leggere e scrivere… una
mensola cedevole e un libro antico metteranno lo zampino sulla soglia che
segnerà chiari mille anni. Secondo voi il mondo è sempre stato a colori? Devo
smentire il vostro sicuro “sì”. Bisogna preparare lo zaino, prendere una corda,
una lampada ad olio e un vecchio pugnale malandato; sguardo verso la vetta
della montagna e capanna alle spalle, si parte!
Gabriel è solo, sembra proprio che il nostro destino sia proprio un affare in cui cavarsela da soli. Fortuna che ci sono sempre amici pronti ad aiutarci, se guardiamo appena oltre l’aspetto. La luna piena può ingrandire le cose, le persone, volevo dire gli orchi mannari. Non sarà facile scovare una figura leggendaria di cui non si sa poi molto; però, il mondo è diventato senza colori e suoni e tutti rischiano di farsi molto male. Le auto si scontrano e gli animali sono disorientanti, bisogna affrettarsi! Appena il tempo di qualche mese. Al sapore delle radici non ci si abitua facilmente ma la posta è troppo alta. Gabriel scoprirà una “visione” diversa, annunciata da un comignolo che sputa arcobaleni. Esistono persone che attraverso il valore del dono fecero Sinestenia come era e non è più; c’è anche chi crede che la condivisione sia sciocca e vive in una solitudine nient’affatto pacifica, in questo caso. La riflessione sul senso della mancanza e della vera completezza è ciò a cui porta questa storia. Una storia nella storia parla di eroi, egoismi… o forse questo è ciò che sembra e non è.
La verità non ha un colore, dovremo seguire Gabriel
passo per passo per comprendere i diritti degli opposti, e la legittimità della
diversità necessaria all’equilibrio di ogni mondo, si mangino in esso zuppe di
vermone o minestre taciturne.
Una storia simpatica, pulita e profonda; personaggi
efficaci assolutamente esilaranti. Amicizia, rispetto, educazione alla
diversità e all’ascolto attivo, coraggio: tutto ciò che una giovane mente ha
bisogno di apprendere ed abbracciare.
PICCOLE PECCHE “ROSSOATTENZIONE”
PURTROPPO, ho riscontrato diversi problemi evidentemente
causati da un editing mancante o disattento. Qualche frase risulta sconnessa
per la mancanza di un verbo o l’ordine sconclusionato dei sintagmi. In un’occasione
si è dimenticato di riaprire i marcatori del discorso diretto. Un vero peccato
per una storia piacevole che spero di poter rileggere in una seconda edizione
revisionata. In alcuni tratti avrei evitato di evidenziare dei colori nelle descrizioni,
essendoci solo Gabriel che vede appare assai strano come punto di vista; io ho
avvertito quelle specifiche cromatiche superflue. Come prima prova possiamo però
ben pensare dei creatori de Il Fabbricante. L’esperienza aiuterà, capita anche
a me… credo anche a voi.
Ricci e Franchi hanno pubblicato anche un secondo
lavoro: IL GIOVANE ACHILLE con la Nps Edizioni. Spero che quando lo leggerò non
dovrò soffrire per altrettante disattenzioni. Ma sono certa che non accadrà,
sono fiduciosa. Mai perdersi d’animo: il bosco più nero può sempre nascondere
una bella mela succulenta.
Ringrazio Alessandro Ricci per il pdf.