TOMO I
Nella
luce
Di
Bruno
Enna e Clément Lefévre
Edito
da Tunué (2018)
GLI
AUTORI
BRUNO ENNA
Nato nel 1969, l’Italiano Bruno Enna lavora in noti e
prestigiosi contesti come la Walt Disney Company Italia o la Sergio Bonelli
Editore.
Nel 1997 debutta sul settimanale TOPOLINO, e collabora
a diversi progetti: è da citare la “Trilogia Gotica” che comprende Dracula
di Bram Topker, Lo strano caso del dottor Ratkyll e mister Hyde, Duckestein
di Mary Shelduck.
Sceneggiatore per le serie tv WinxClub e Monster
Allergy, dal 2004 entra a far parte anche della grande famiglia di Dylan Dog,
presso la Sergio Bonelli Editore.
Nel 2016, scrive per la casa editrice francese Soleil Coer
de papier, disegnato da Giovanni Rigano; e i volumi della storia illustrata
da Clément Lefévre Susine et le dormeveil.
Nel 2019 vince il Premio Papersera, riservato agli
autori Disney che si sono particolarmente distinti nella loro carriera.
CLÉMENT LEFÉVRE
Nato nel 1978, studia graphic design a Parigi e inizia
a lavorare nel mondo della comunicazione. Illustratore autodidatta, approda nel
mondo della letteratura per ragazzi solo 2009.
Riesce a diffondere le sue opere a livello
internazionale collaborando con case editrici come Soleil, ETnbsp, Threshold
Youth, Chocolate. In italia pubblica con Tunué anche La spaventosa paura di
Epiphanie Frayeur, oltre al frutto della collaborazione con Bruno Enna
Susine e il dormiveglia.
Attualmente lavora a tempo pieno come autore e
illustratore. Partecipa altresì a numerose mostre presso gallerie in Francia e
altri paesi del mondo.
SUSINE
E IL DORMIVEGLIA
Nella luce
STRUTTURA E CENNI SULLA TRAMA
Susine è un ricco albo illustrato di grandi
dimensioni. La copertina rigida presenta un piatto anteriore interamente
illustrato: è già una porta, una vista improbabile su un mondo straordinario.
Gli elementi che circoscrivono una serie di personaggi assurdi sono gli accenni
degli occhi di susine e della sua mente, della sua testa che sarà il portale
per un viaggio assai particolare; nella parte superiore possiamo riconoscere i
tratti di un gufo o di una civetta, interpretati in senso antropomorfo: quell’accenno
di volto presenta quello che sarà lo psicoterapeuta di Susine… questo è un
viaggio all’interno di una mente, di un inconscio. Chissà che questa sia la
chiave per la comprensione della storia.
All’interno c’è tutto il mondo illustrativo: aperture
che sono paesaggi; spot che presentano capitoli, protagonista e
personaggi/oggetti; passanti che abbracciano le doppie dimensioni e accompagnano
il testo presentando ogni cosa che accade, ogni cosa che Susine vede. I colori
sono prorompenti, su toni caldi e associazioni niente affatto realistiche.
La storia è raccontata come reale dal punto di vista
di chi ha vissuto davvero il DORMIVEGLIA. È Susine che racconta, una protagonista
che, però, non è più bambina ma si proietta in un ricordo, in una visione a cui
siamo invitati.
«Ricordo
che, a quel tempo, vivevo al 12 di Rue de Cauchemars, non avevo
Il
cellulare e potevo giocare solo per mezzora con il Ds Lite. Ricordo anche che,
quando
dicevo “cacca” tutti ancora ridevano.
La
mia camera era una stanza-da-figlia-unica, piena di cose di cui non mi va di parlare.
E
comunque, a me interessavano solo i cappelli i berretti, i tubi di plastica morbida
e lo scotch! Con un buon rotolo di scotch per me era facile costruire
un
nuovo Coprizucca Canalizzatore.»
Nel Prologo ci vengono introdotti elementi che
anticipano il secondo Tomo, e ci spiegano come esistano due “mondi” nel
Dormiveglia: il Mondo di Prima, leggero; e il Mondo di Dopo, pesante.
Molta importanza hanno le luci e le ombre… e non a
caso il tomo primo si intitola Nella luce. Ma questo lo capiremo tra
poco.
Susine è una bambina sola, socializza poco e i
genitori la lasciano spesso da sola… così presi dal lavoro e dalla loro
personale faida da perpetrare l’uno contro l’altro. L’unica figura che sembra calmare
e tenere attaccata Susine ai sentori del reale è la nonna. Purtroppo, la sorte
ha in serbo una brutta separazione per la piccola… e questo cambierà tutto.
Susine è una bimba particolare e la
soluzione più semplice sembra quella di inviarla di filata da uno psicologo.
Fortunatamente la scuola ne ha uno bello e pronto. Le cose non sembrano
cambiare molto, fino al giorno in cui il caso si adopera di nuovo con strane
carte ruvide e “macchiate” che compaiono sulla scrivania dello psicologo di Susine.
La curiosità della piccola mette in moto un meccanismo di gesti, sensazioni e
percezioni: uno dei misteriosi cartoncini mostra “chiaramente” un Coprizucca
Canalizzatore. Per costruirne uno non servono oggetti molto complicati, per il
collegamento occorre un televisore, spento.
Susine partirà.
La piccola è disarmata davanti a una realtà completamente
diversa, ma con sé porta qualcosa di molto prezioso: i racconti che gli narrava
sempre la sua cara nonnina, il cui odore riusciva sempre a sentirsi addosso.
Susine capisce subito di essere arrivata nel misterioso
mondo del Dormiveglia di cui gli aveva parlato la nonna… quando ancora c’erano
le orecchie: sì, la nonna era stata chiara sul fatto che in quel posto si è
sospesi tra il buio e la luce e lo spazio è così affilato da poter tagliare le orecchie!
Se in questa altra realtà le lacrime di Susine possono
sciogliere una sabbia assai infastidita, e il mare non è proprio un mare
normale, la gente qui può anche EVOLVERSI, e come? Essendo felice.
Il regno è governato da una misteriosa Regina delle
Lacrime, e Susine attira subito l’attenzione perché lei ha un’ombra, che non sa
affatto di liquirizia. Nella luce le “persone” non hanno un’ombra, e il fatto
che Susine ne abbia una ben visibile e che non ha sapori di nessun tipo… fa sì
che la piccola venga chiamata, nientemeno, al cospetto della Regina.
Il viaggio comprenderà un treno che non va su terra, e
passeggeri mezzi persona e mezzi qualunque altra cosa. Bisogna pagare il
biglietto e un uomo senza testa che vende teste da passeggio sarà molto gentile
con Susine. Un minuscolo palombaro e uno zombie da corsa la accompagnano… ma
restare troppo nella luce può far ammalare la tua ombra!
La piccola compie il suo primo viaggio, accompagnata
dalle storie della nonna, e scopre anche di saperne raccontare di sue… con
effetti assai particolari!
Ora non posso dirvi troppo altrimenti potrei perdere
le orecchie! Sta a voi procurarvi un Coprizucca Canalizzatore. E magari un
biglietto, senza doverlo chiedere a qualcuno senza testa che potrebbe essere nel
pieno di una terribile emicrania!
COME
È RACCONTATA LA STORIA?
STILE, SUGGESTIONI E VALUTAZIONI
Il linguaggio utilizzato è molto semplice, il tutto a bilanciare
perfettamente la storia assurda, surreale, piena di stimoli immaginativi ed
illustrazioni esplosive e ipnotiche.
André Breton, il redattore del Primo Manifesto
Surrealista del 1924, sarebbe probabilmente un grande fan di questo albo illustrato.
Se il Dadaismo aveva accentuato e promosso all’estremo il collage del reale con
scomposizioni e riassemblamenti inusuali, ecco che il Surrealismo porta la
rivincita sul reale e le regole dell’arte a un altro livello. Le immense
scoperte fatte da Sigmund Freud sull’inconscio, e tutto ciò che sappiamo, vengono
prese come punto di partenza per la liberazione dell’Inconscio, del sogno, di
una realtà “altra”, non meno importante, anzi. La rivincita del soggettivo, iniziata con il Simbolismo, esplode e abbatte il muro verso le dimensioni nascoste
dell’altrove psichico, percettivo e visivo.
Susine è una continua associazione di oggetti e tratti
comuni reinterpretati nella plasmazione di figure che non esistono ma che esistono e persistono
perché Susine le crea, le vede e le vive. Non è un caso che io abbia citato i
principi del Surrealismo quando in questo albo troviamo una bambina che va
dallo psicologo e vive una realtà complicata da cui chiunque vorrebbe fuggire.
Il Dormiveglia è reale? Ma che domanda è mai questa? Lo è. Ciò che ci sembra di
ascoltare quando ancora non siamo svegli del tutto noi lo ascoltiamo con le orecchie,
il nostro mezzo di percezione che in comunicazione è il più collegato alla
ragione: il canale uditivo è il privilegiato delle persone “superlogiche”. La
vista è solo qualcosa che serve a chi vive di immagini; le sensazioni come il gusto, l’olfatto e le emozioni sono, invece, ciò che più tocca complessivamente…
e nell’albo in oggetto troviamo tutto; ricordate che le ombre hanno un gusto?
Pensate che un albo illustrato sia fatto di colori
belli e una storiella? No! Un Albo è un mezzo di comunicazione che implica una
grande conoscenza dei meccanismi comunicativi. Ricordate che l’uomo comunica finché
vive, e capire come ciò accade è una pratica istintiva ma anche un’arte fine ed
elaborata. Non a caso il nostro illustratore ha lavorato tanto tempo proprio in
questo campo.
Non è da sottovalutare l'aspetto metanarrativo di SUSINE, in cui narrare può scatenare metamorfosi visibili che sono la manifestazione esteriore di ciò che accade all'interno di chi racconta e di ascolta una storia; ovviamente nell'inconscio/dormiveglia le cose vanno un pò al contrario...
Susine può affascinare i piccoli, comprendere i giovani
speciali che non si riconoscono nella realtà che sembra decapitare ogni slancio
inusuale; può anche essere un mezzo di studio o di liberazione per gli adulti
che, come i genitori di Susine, hanno perso le orecchie! Ma queste orecchie si
perdono vagando tra i mondi percettivi o stando a bisticciare sul pavimento normale di una quotidianità “reale” dove nessuno si prende cura della propria ombra?
Ringrazio la Casa Editrice Tunué, di cuore.
Grazie e buona lettura!