DI
ALESSIO FILISDEO
Edizioni NPS
BIOGRAFIA DELL’AUTORE
Alessio Filisdeo è nato ad Ischia nel 1989. Gli piacevano
i racconti fantasy, i supereroi… ma ciò che cambiò tutto fu qualcosa che colpì
e avvolse interamente il suo mondo immaginativo e creativo: a sedici anni vide
il film Intervista col Vampiro, e Filisdeo mutò; dopotutto l’incontro
con un vampiro non può lasciare le cose come stanno.
Già scriveva, ma da quel momento la figura del vampiro
e il contesto gotico annesso restano abbarbicati nella sua mente, e nella sua
ispirazione, come un’edera robusta. Tenta di mandare nel mondo le sue storie
con numerose difficoltà. Filisdeo sembra rivestire perfettamente i panni del
classico scrittore squattrinato dedito anima e corpo alla sua vocazione. Riesce
a pubblicare tre lavori con la casa editrice Nativi Digitali, e qui… ci apre le
porte di una Londra vittoriana che è un omaggio a quel mondo che tanto lo rapì,
per non lasciarlo più andare via.
IL
MISTERO DI VIRGINIA HAYLEY
INFORMAZIONI E CENNI SULLA TRAMA
Il romanzo è stato edito da Nps Edizioni nel 2019. È
disponibile in formato ebook e cartaceo ed è acquistabile in tutti gli store
virtuali e sul sito della casa editrice.
È composto da 194 pagine che si rivolgono agli amanti
del genere fantastico e soprattutto del gotico, delle creature della notte che
aleggiano tra oscure magioni, leggende, morti sospette e misteri accattivanti.
Adesso è il momento di aprire una lettera:
“Dal
detective Allan DeWitt, dell’Agenzia Investigativa Pinkerton, all’ispettore
capo Theakstone di Scotland Yard.
Londra,
28 settembre 1892
Signore,
con
la presente, notifico la conclusione della mia indagine svolta per vostro
conto. Troverete allegato alla missiva un nutrito rapporto che sono certo
reputerete più che esauriente.”
Ora, dobbiamo scorrere in avanti tra parole educate
tinte da malcelata inquietudine:
“Nell’ultimo
mese ho assistito ad accadimenti a cui, Iddio mi sia testimone, nessun essere
umano dovrebbe mai anelare a diventare spettatore. Miracoli, orrori oltre ogni
immaginazione, tradimenti, cospirazioni.”
Il romanzo, quindi, non sarebbe altro che il resoconto
di un’indagine. In realtà, un occhio onnisciente vede e conosce tutto, e si
diverte a svelare ogni cosa con calma, con pacati accenni che vanno a toccare
le corde degli amanti del gotico scatenando riconoscimenti, ragionamenti e
giudizi. I meno esperti dell’occulto riescono a godersi una narrazione che
abbraccia ogni personaggio, luogo o accadimento in una scrittura precisa,
adatta, poetica; assolutamente inebriante.
Per incontrare il nostro “povero” detective DeWitt si
dovrà attendere un bel po', ma ci dimenticheremo momentaneamente di lui perché
una donna è stata trovata uccisa.
Una giovane di circa venticinque anni giace in terra
senza vita, il collo è quasi staccato dal corpo… tale è stata la forza inflitta
per sgozzarla. Ci sono elementi che fanno pensare a un rituale, ma nel quartiere
di Whitechapel, la “tomba della rettitudine”, si pensa subito a un ritorno
dello Squartatore. Il Sergente Godfrey della Polizia Metropolitana ha dovuto
affrontare davvero un orrendo risveglio.
Si pensa che la
giovane sventurata dai tratti bellissimi, delicati, sormontati da una
capigliatura di un nero profondo sia la solita prostituta che il caso, o la
scelta, ha messo sulla strada di un maniaco… forse del peggiore mai conosciuto.
Una donna emerge dalla folla, il volto è coperto; una certa nobiltà e bellezza
emanano da una figura che, con forza, afferma che la vittima non era una
prostituta.
Posso dirvi che ciò è la verità… dimenticate per un
attimo Lo Squartatore: il motore maligno di questa storia è forse fatto di
carne umana, ma i suoi attori sono esseri straordinari che si troveranno a
collaborare nonostante la loro natura li renda nemici mortali.
Una misteriosa donna dai tratti affascinanti, ma
celati, parla alla giovane con fare ammaliante, con una forza ipnotica che non
sembra tipica di un normale essere mortale. Lo scopo della donna dai capelli
neri, e la carnagione bianchissima, è di essere presentata a Sir Haversham.
Sir Haversham è convinto
di voler richiamare in servizio Sebastian Wincott, un investigatore caduto nell’oblio
del dolore e dell’oppio. La donna misteriosa sta raccogliendo informazioni… e in
una fumeria raggiunge Wincott. Le descrizioni di ambienti e personaggi sono soavi,
ammalianti e inquietanti come una sonata di pianoforte che invochi il chiaro di
luna. Beh, proprio la notte è la comune madrina che lega la donna misteriosa a
Sebastian Wincott: i due si riconoscono, i due capiscono che devono incrociare
i loro destini nel comune intento di scoprire cosa è accaduto all’assassinata
Virginia Hayley. Due cuori spezzati, due anime che
bruciano di fiamme del colore dell’inferno. “Doppi” ferini si trovano
accumunati da un destino che in un mese deciderà le sorti di molte persone.
Londra appare divisa tra forze sovrannaturali costrette
a compiere il bene per contrastare un potere inquietante e difficile da
combattere perché celato dietro ad abiti aristocratici, titoli, posti di
rilievo in una società che sembra poter sacrificare vite nel nome della supremazia
di pochi.
La polizia pare voler ostacolare la buona riuscita
dell’indagine: appare strano affidare un caso a un investigatore in disgrazia…
le cose non tornano, e forse un simbolo che riporta una squadra e un compasso
può aprire le porte di circoli che ospiteranno gironi infernali fatti di sangue
e morte.
Un ululato, due occhi fissi e senza vita che
carpiscono informazioni e vite; le forze occulte di Londra si nascondono e dei
rossi boccoli si muovono all’ombra di tappeti orientali e fiaccole che tremano perché
un potere grande, malvagio e antico sta per sorgere. Il sangue scorre su una
mappa e un incantesimo guida due anime maledette verso il compiersi di una
giustizia che non possiamo distinguere nelle categorie del bene e del male: la
volontà malvagia di un solo uomo può bastare a distruggere tutto. Il mondo è
fatto di singoli che hanno più potere di quanto si creda. Il male si cela e
adopera nell’inganno. Il male come lavora? Scava nel dolore altrui e si attacca
come un parassita dove la vita cede. Molte vite verranno rubate, in tutti i
sensi. Tranquilli… scoprirete ogni cosa riguardo i protagonisti e il loro
passato.
Cosa lega la misteriosa donna a Virginia Hayley, perché
Wincott accetta di uscire allo scoperto nonostante il pericolo che corre
esponendosi ad eventi che possono svegliare in lui qualcosa di irrefrenabile,
feroce…
Secondo voi una strega è per forza cattiva? Una
capricciosa voce ridacchia, consapevole della sua fine; io credo che non si
debba mai sottovalutare una strega, in ogni senso.
Nella Londra vittoriana si sentono citare nomi che
richiamano a tante altre storie che fanno parte del bagaglio d’incubi della letteratura
gotica. Dopotutto serve raccomandarsi ai meno raccomandabili, perché un domani oscuro
sta per sorgere:
“Un
futuro ove la fallace giustizia umana verrà sovvertita dal caos delle ere
antiche”.
Per saperne di più forse dovrete andare a parlare con
il Signor Poole. Tra le mura di un museo, pieno di reperti e misteri, passeggia
un uomo niente affatto comune. Bartholomew Poole conosce tutti i segreti del
mondo antico: una terribile profezia controversa che racconta l’ascesa del
terribile Regno di Ra adesso sembra chiara alla mente di Poole. Il male può
aspettare secoli e secoli prima di venir fuori al momento giusto.
Ma in quel museo non solo i geroglifici riescono a
parlare: il Signor Poole quando guarda Wincott e la misteriosa dama dai capelli
neri non vede solo ciò che appare.
Ascoltate le parole della donna che ha tanto a cuore
la risoluzione del caso di Virginia Hayley (chissà poi perché…):
“Perché
a scapito di ciò che pensa il sergente Godfrey, i mostri esistono davvero, e la
ragionevolezza di quest’epoca è un misero riflesso della follia che vi alberga,
un orrore che sia voi che io abbiamo sperimentato sulla nostra carne”.
Però, dobbiamo fare un patto… dovete dimenticare le
etichette di bene e male, dovete essere pronti a collaborare con la notte, con
la morte, con le ombre; dovete scendere a patti con il bisogno di lottare a
qualunque costo. Svegliate la MORALE DEL LUPO:
“Per
la fiera non esisteva la giustizia, e il male andava oltre la facciata delle
più superficiali antipatie. Ella non era legata al materialismo mortale, né era
dominata da alcun artificioso moralismo. Scrutava da cacciatore, e le prede
erano classificate in base a un unico e solo criterio: la loro pericolosità. La
capacità di lottare, se necessario.”
Ho questa lettera tra le mani, e devo invitarvi ad
aiutare le ombre a trovare chi sta recidendo i “Fiori del Male” per far sorgere
il caos. Giovani donne sono state brutalmente uccise, delle monete brillano come
a sorridere e prendersi gioco della vita lacerata dalla follia, o forse da un
lucido piano. Carne incisa: occhio, serpente, pentacolo.
Agente DeWitt, cosa può dirci?
“Il mondo, dicono, è un luogo oscuro e crudele. Credetemi, non volete sapere quanto in realtà sia ancora più oscuro e crudele”.
ANALISI E RECENSIONE
Ah, finalmente un testo pressoché perfetto: niente
refusi, nessun inciampo in una sintassi abbarbicata in modo instabile; lessico
adatto al contesto, cura dei particolari e di ogni termine utilizzato. Le frasi
scorrono lievi e potenti come una brezza autunnale che porta i primi respiri di
un inverno che si avvicina: brividi sommessi misti a fremiti più forti,
atmosfera decisa e riconoscibile. Una suggestione inebriante inizia dai primi
battiti della storia per accompagnarti con braccio saldo.
Questo romanzo è un omaggio al gotico: numerosi
rimandi ammiccano tra le frasi per richiamare un pubblico più esperto ed
accompagnare i neofiti. L’autore sa quello che fa, e compie tutto con una
vocazione nutrita di conoscenze di genere che evocano gli artefici di un
immaginario, ancora oggi, capace di raccontare, spaventare, innamorare tra colpi
cardiaci che provano il torace dei lettori appassionati.
Se avete amato la serie tv Penny Dreadful non potete
non riconoscerne i tratti; è anche vero che leggendo si notano nomi non messi
lì per caso: cognomi come Ruthven, Walpole… posseggono personaggi che sono stati
creati per abitare una summa che si mette il manto del manierismo per riuscire
in una creazione che è ben lontana dal semplice rimando o dal mero richiamo ad
un target. Fare le cose alla “maniera di” implica sapienza di costruzione ed
uso di tecniche e contenuti.
Una strega afferma
di aver letto un certo libro: Dracula, di Bram Stoker; la storia si svolge
a due anni dalla pubblicazione del grande capolavoro sui vampiri. Tra le ambientazioni
è richiamato il tristemente noto quartiere di Whitechapel, il terreno di gioco
dello Squartatore… una magione grande e oscura ospita un “Triste Principe”:
questo luogo mima le sembianze di un certo CASTELLO DI OTRANTO a cui tanti
devono il prestito di spifferi infestati e mostri eterni.
Il
MISTERO DI VIRGINIA HAYLEY contiene tutto ciò che un appassionato del gotico
vorrebbe incontrare: vampiri, fiere dannate, incantesimi e leggende del mondo
antico. Anche la realtà ha il suo posto; infatti, grazie
a questo romanzo viene raccontata una Londra attanagliata dalla povertà e dalla
corruzione, si cita la moda dello spiritismo tanto in voga all’epoca… si mettono
in campo i misteri dell’Antico Egitto, che trovarono terreno fertile nella
passione per l’esotico di un’Inghilterra che era riuscita ad allungare le sue
mani su tutti gli angoli del mondo. Guerre lontane, mitologia e uomini normali
con dolori straordinari; il tutto mescolato ad elementi del fantastico
raccontanti con uno stile elegante, tratteggiato con tante pennellate veloci, e
anche violente, che nell’insieme creano un affresco che è poesia, malia, ma anche
intrattenimento ben riuscito.
I titoli dei capitoli sono essi stessi una narrazione
spezzata: brevi frasi paiono versi ermetici che continuano a spingere il
lettore tra le strade di Londra, nonostante il timore, nonostante i pericoli.
La scrittura così perfetta crea un’empatia con il
lettore resa intensa grazie alla passione di un autore che scrive non solo per
creare un prodotto ma per dare voce a un ardore personale vivido che riesce
a condividere con noi nel migliore dei modi.
Quando
sono tornata indietro nella lettura non è stato perché una frase mal fatta mi
impediva di comprendere un senso; facevo passi indietro per godermi il “panorama”
ancora una volta prima di proseguire.
Il testo non è poco impegnativo perché ciò che ai “lettori
della velocità” sembra scontato è un gioco di rimandi che serve anche come
istruzione a chi si avvicini per la prima volta al genere. Il prodotto
editoriale è ben pensato per soddisfare un target, ma è adatto anche a irretire
persone non abituate a certi brividi. Unico consiglio…
credo che una prefazione, che possa orientare i meno esperti, renderebbe questo
testo ancora più perfetto, e soprattutto adatto davvero a tutti. Sia ben chiaro
che la lettura è sicuramente giusta per adulti e giovani adulti. A volte la
questione si fa piuttosto “rossa”, ma qui anche la violenza è trattata come una
sinfonia oscura che percuote ma non ferisce.
Grazie e buona lettura!